24•PASSO / POESIA D’AMORE ❤️👩❤️👨
Il don, oggi, inizia l’omelia riportandoci a dritto sull’umanità della nascita di Gesù: “Dio si fa uomo e Maria e Giuseppe non trovano un posto dove dormire, immaginate! Un parto in mezzo allo sterco. Non c’è niente di poetico, non c’è niente di romantico nel Natale.”
Già, nulla di romantico in questa incompresa nascita. Nulla. O forse.
È che Dio ci ha dato un orizzonte nuovo per amare e il nostro metro di misura è diventato l’eternità e qui, tra le parole di questo Vangelo, si vola alto.
Ma quanto amore avevi Giuseppe? Quanta carità? Cosa avevi nel cuore per mettere in gioco la tua vita pur di salvare quella di chi amavi?
(E certamente, quella piccola creatura tra le tue braccia, l’hai poi cresciuta a tua somiglianza!)
Come mi tocca profondamente questa parola, quanto coraggio ci doni oggi, Giuseppe.
La legge deve fare i conti con il cuore.
La regola deve fare i conti con la misericordia.
L’ingiustizia con la carità.
La morte con l’Amore.
Il dolore con la speranza.
Solo tu potevi essere il padre del nostro Signore, solo tu potevi crescere un rivoluzionario in misericordia.
…Solo il tuo cuore poteva dire sì a Dio.
E come ci riporti concretamente in questo nostro tempo per ricordarci che sì, la legge è fatta per l’uomo, ma l’uomo è fatto per l’Amore.
Che ogni parola di giudizio, ogni scelta, ogni azione deve essere cernita da un pensare santo, caritatevole, misericordioso.
Io riguardo a quella mangiatoia: un panno trovato di fretta, l’odore del fienile, l’umido tra i tralicci.
Non c’è nulla di romantico.
Ma poi ci sono un uomo, una donna, un angelo, un sogno, un bambino.
C’è la chiamata, il sí, l’amante, l’amata, l’Amore.
In una capanna, in un paesino della Giudea, c’è un’immagine della Trinità di Dio.
E io non posso che commuovermi davanti a questa meravigliosa, folle, rivoluzionaria…poesia d’Amore.
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Ispirata dalle omelie di Padre Ermes Maria Ronchi/don Davide