
Atti
Scene. Comparse. Attori. Parole. Voci battute. Palcoscenici.
Ognuno con la sua parte. Ognuno con il suo ruolo. Tutti. Fede e politica. Singoli e folle. Corrono gli eventi tra copioni improvvisati e storia già scritta.
Ma cosa fate? Cosa dite? Di cosa parlate? Si urla, Si sbraita, si ride, ci si beffa.
Parole su parole. Odio su odio. Cecità su cecità. Interessi su interessi. Conti su conti. Che frenesia tra le pagine di questa Passione.
Va in scena uno spettacolo.
Tutti protagonisti e nessuno dietro le quinte.
Tutti sotto i riflettori, al centro del palco.
Ma di chi state parlando? Per cosa vi agitate? Corrono veloci le lancette dell’orologio. Corrono veloci le scelte forsennate.
Rallentate! Pensate! Fermatevi!
Ormai nessuno segue più il copione.
Rallentate!
Nessuno ascolta. Tutti parlano. Tutti dicono. Tutti sentenziano.
E Lui… Lui dov’è?
La Parola dov’è? Il protagonista dov’è?
La vera luce dov’è?
Guardo lo spettacolo e sembra che tu nemmeno ci sia.
Silenzioso tra la follia dei dibattiti, eclissato,
scusa e non più motivo.
Che dici tu, mio Signore? Cosa?
Sottotraccia sei d’amore.
Suono armonico tra il disordine.
Metronomo nel fuori tempo.
Foglio su cui è scritta la parte migliore:
l’atto della misericordia.
Resta in scena amore mio, resta.
Noi siamo qui.
Senza urla, senza applausi, ma ancorati all’Amore che sei.

