
Fotogrammi di Dio
Anche noi, come Pietro, avremmo voluto che non finisse mai quel momento davanti al volto trasfigurato di Cristo. Quel momento esatto in cui, nel nostro cuore, la pace, la bellezza più autentica, la luce più sfolgorante, la presenza ardente dello Spirito, come un’armonia, perfetta ha abitato i nostri cuori.
“Starei qui con te per sempre, Signore! Starei qui a contemplare la tua immensa gloria, ad inebriarmi della luce del Tuo Volto che disperatamente ho cercato, atteso, amato. A nutrirmi solo di ogni Parola che esce dalla tua santa bocca”.
Ma non piccano, per vocazione, le tende i discepoli.
Sono pellegrini erranti che salgono e scendono, dietro a Te, per monti e valli.
Si sale, a fatica, ma per ritrovarTi.
Si scende, senza poterTi trattenere, per poi annunciarTi.
Ma come possiamo, poi ‘quaggiù’ tornare alla nostra quotidianità fatta di inquietudine, di confusione, di brutture, tra sprazzi di gioia, dopo averTi visto ‘lassù’?
E tu, fratello mio, sorella mia…
Tu… li ricordi i momenti della Tua vita sul tuo Tabor? Quando Gesú, bellezza inestimabile ha cambiato il Suo e il tuo volto? Quando Dio si è presentato a te, nel Suo figlio amato? Quando ti ha fatto vivere un pezzo di paradiso già qui?
Fai memoria. Ricorda. Porta al cuore quel fotogramma. Cucilo tra le sue pareti e custodiscilo. Perché ogni qual volta la notte, le tenebre, la paura, si avvicineranno, Gerusalemme si avvicinerà, avrai un frammento di luce santa da leggere per vincere.
Lo avrai lí, al centro della tua anima, in uno scatto eterno che non sbiadisce, che non si perde, che non si cancella.
È in quella fotografia (“scritto con la luce”) che Gesú si imprime in Te, ed è Lui che picchetta le tende nellaTua di anima per non lasciarTi più.
Ed eccoci allora…
Custodi della luce.
Figli delle stelle.
Fotogrammi di Dio.
Discepoli erranti.
Sí, Signore della nostra vita! Eccoci!
Ché andare non è lasciarTi ma è portarti, luce del Mondo, su e giù per monti e valli, annunciando che Tu sei Bellezza inestimabile, amore che non si può trattenere.@alumera_
( Lc 9,28b-36)

