Pensieri | Amore donato
La verità è che io il coraggio non l’ho avuto. Che i piedi tra la polvere li ho messi pure, sì, ma il cuore…
È rimasto indietro, troppo pesante per muoversi. Una pietra, un macigno.
Come se il peso di questi anni difficili mi avesse aspettato alle porte di questa Quaresima per tirarmi i conti e io sono rimasta impantanata.
Ho continuato a guardarmi dal di fuori, perché non ho trovato il coraggio di farlo da dentro.
Avrei dovuto cogliere i cocci delle mie fragilità, raccogliere le schegge di un’anima piallata di continuo.
Avrei dovuto dovuto tracciare una linea rossa sul mio limite.
Io il coraggio non l’ho avuto… e da fuori… la Tua voce, Gesù, non si sente.
Mi sono ritrovata nel deserto, con la testa confusa, senza orientamento.
Persa, ancor prima di iniziare. Vuota, senza niente da dare.
“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici” Gv 15,12-17:
Per me Gesù? Per me tutto questo amore? Davvero per me?
Non ne sono degna, io non ho la forza.
Come posso accogliere tutto questo amore tra queste macerie?
“Entra!”
“Sei tu, Maestro? ”
“Sono io, qui, proprio sotto tutte queste macerie, vieni!”
“La Tua voce… eccomi! Ma…dove sono i cocci e le schegge, dov’è il vuoto, dov’è il deserto?”
“Ancora non hai capito, amica mia? Io faccio nuove tutte le cose.
Mentre tu eri lì a piallare un ramo secco, io ho fatto germogliare la vita.
Mentre versavi le lacrime per i cocci di un vaso rotto, io trasformavo in vino otri piene d’acqua”
“Maestro… è questo che fa l’Amore donato?”
“È questo… Ora coraggio! Semina e cammina! Va’… ama e dai la vita!”