
Pensieri | Favole e Sogni
Non ho mai pensato che essere di Cristo fosse facile, o che il cristianesimo fosse una di quelle favolette a lieto a fine per bambini, che seguire il Nazareno fosse una garanzia contro il dolore, contro la sofferenza.
È solo che l’ho incontrato e la mia vita è cambiata per sempre. Non sono più riuscita a tornare indietro. Perché in Gesù ho trovato un amore pieno, totalizzante, che mi ha riempito in ogni parte, prima come un fiume in piena e poi ogni giorno, goccia dopo goccia.
Un amore che si è donato alla vita in una mangiatoia e sfondato le porte della morte da una croce. Per me. Per salvare me.
Ma in che misura si può essere grati all’eterno? Come si può, anche restituire, solo una goccia di quell’amore donato?
“Non hai debiti mia dolce amica.
Ho saldato tutto io, donandomi su quella croce.
Io ti ho scelta.
Dio, nostro padre, dall’inizio dei tempi ti ha sognata. Voluta. Desiderata. Amata.
Il tuo sì ha mosso ogni fibra del Suo cuore.
Vai nel mondo ad annunciare questo amore che ci lega, che ci fa uno e che ora mi fa vivere in te.
Sei parte del sogno di Dio.
Sei parte del sogno mio.”
Sì, amore mio.
Vado.
Perché essere tua non è una favola, ma un canto d’amore che può sgorgare lungo un calvario.
Essere tua è trovare il coraggio di caricarsi una croce e continuare a donarsi.
E sentire il sale e l’aceto sulle piaghe ma affidare lo Spirito al Padre. E sentire il cuore trafitto da una spada e stare in piedi fiduciosa davanti ad una croce.
Sì, amore mio.
Essere tua non è una favola.
Ma vivere un sogno d’amore, contemplando la tua bellezza.

