Pensieri | Messe sporche
Quante volte succede che stiamo lì attenti che i banchi delle nostre chiese siano splendenti, brillanti i candelabri? Quante volte abbiamo corretto lettori, ministranti, perché non ‘sporcassero’ la messa? O ci siamo soffermati sulle grinze delle tovaglie?
Quante volte l’ovile del Buon Pastore non odora più di pecore? Perché spesso ci preoccupiamo che la casa sia linda e profumata da non ricordarci più che siamo un gregge che pascola.
E così, ci ritroviamo santuari, sì meravigliosi, ma che si sono dimenticati di avere il-Verbo-fatto-carne seduto a tavola.
Amici che sono indaffarati a preparare un pranzo lussuoso ma non ricordano che la vera festa è con un pezzo di pane e un sorso di vino.
Discepoli che non hanno più la polvere delle strade sui piedi.
«Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Lc 10,41-42
Ma perché ci affanniamo e ci agitiamo?
C’è la Parola viva qui con noi durante la liturgia.
L’unica ‘soluzione’ che fa brillare la nostra anima, che fa splendere la luce in noi. È questa la parte migliore. Un cuore “tirato a nuovo” dalla misericordia, un’anima lavata dal peccato che riconosce l’Amore.
È la Parola la parte migliore, sempre.
Perché è quella che fa ardere il cuore e rende limpidi gli occhi del cuore.
Quella che ti rimette in servizio ma per fare l’essenziale e che ci rende profumo di cielo in terra.
L’unica cosa che può permettere al nostro cuore di non soffocare sotto la polvere del peccato, del dolore, della paura, della sete, della fame.
Sì Signore, la tua Parola è la parte migliore. Sempre.
Allora io incrocio le gambe e mi siedo qui ai tuoi piedi.
Mi fai un po’ di spazio Maria, discepola dell’ascolto?
E quanto a noi…
Che ci siano più ‘messe sporche’ ma più cuori che splendano e brillino ascoltando la Parola!
