Pensieri | Prendo il Largo
Quante volte la mia pesca è stata inutile. Sono salita su una barca, percorso mari lontani ma dopo aver gettato le reti, nulla. Ore tolte al sonno, ore tolte alla vita per non avere nemmeno due pesci da mettere sulla mia tavola. Le mani consumate, il cuore affannato.
Tutto inutile.
Ecco, ci ho creduto quando mi dicesti “ti farò pescatore di uomini”, non c’era tempesta che potesse fermare quel mare che avevi smosso nel mio cuore.
Non c’era riva che non avrei raggiunto con quella fede che avevi posto in me.
Ma tutto finisce.
Come dopo ogni mareggiata, sul bagnasciuga della mia anima sono rimaste conchiglie vuote.
Ritorno alla mia vita.
È stato bello tutto, sì, emozionante ma senza pesci non si mangia.
E prendo quella conchiglia, con in spalla la rete, e l’avvicino all’orecchio… lo sento ancora il suono infinito della tua voce, immenso come il mare, fresco come la brezza delle onde che hanno trovato un ritmo lento, di pace nel mio cuore.
«Getta la rete dalla parte destra della barca e troverete».
Eccoti, a sconvolgere sempre i miei piani. Eccoti nella mia vita ad indicarmi sempre la via.
Quando tiro a me reti vuote, arrivi e sussurri che è tempo di cambiare. Di rimettersi in gioco. Di provare ancora e ancora a farmi pescatore di uomini.
Non è mai finita con te. Sono sempre io che guardo dal lato sbagliato, dal lato della disperazione, dello scoraggiamento, della paura di fallire.
Ma tu mi hai scelta.
Prenderò il largo con Te! Che lo Spirito Santo gonfi le mie vele e mi porti verso i mari che brulicano di pesci.
Li fisserò all’AMOre e ceneremo tutti insieme alla tua presenza.