30Passi per Natale
Era il 2013. Il mondo iniziava troppo presto ad allestire le vetrine per Natale. Si programmavano viaggi, al tg facevano statistiche sui consumi degli italiani. Si pensava ai regali con nervosismo e io mi sono chiesta: ma dove sei tu Gesù in tutto questo? A che posto sei?
Quel mondo non mi apparteneva. Sentivo forte il bisogno di vivere il Natale più autentico possibile, con quanta più gioia potessi contenere per celebrare, ancora una volta, quel Dio che si fa uomo per amore.
Ricordo ancora quella necessità di non distrarmi con le cose del mondo per vivere il lieto annuncio, con fede salda, nel mondo.
Un fuoco. Un battito. Una luce.
“Mettiti in cammino verso Betlemme, sono solo 30 passi. Un passo al giorno per raggiungermi. Senza fretta. Io sarò lì.”
Da allora, ogni 25 Novembre, riprendo quel viaggio. Ogni giorno, fino al 25 dicembre, con delle semplici riflessioni quotidiane, faccio il mio passo verso la mangiatoia, per non perdere di vista la mèta. Con l’anima al cielo e il cuore esultante sulla terra.
Scrivo per me ma condivido con voi questa attesa, questo viaggio che conduce all’amore.
È Gesù che attendo, è Gesù che cerco, è Gesù che conta.
#30passi verso il Natale: preparo la valigia.

‘La Chiesa che vorrei…’
‘La Chiesa che vorrei…’ Inizia quasi tutto così da quando Papa Francesco è tornato al Padre. ‘Vorrei una Chiesa più alla moda’ ‘Più tradizionale’ ‘che mi somigliasse’ ‘con vestiti più moderni’ ‘Che tornasse a quelli antichi’. Aggiungete voi il resto. Forse non ero abituata a sentire parlare così tanto di chiesa. Fino a qualche giorno fa era il male del mondo ma, oggi, per essere in trend, tutti ne dicono, ne parlano, profetizzano, teorizzano. E va bene così. Lo Spirito sorprende! Ma mi fa male al cuore questo vedere la Chiesa fuori di sé. Questa percezione che il Papa stia lì ad esaudire i desideri del popolo, come capo di un partito con cui simpatizzare o no. E se cominciassimo a volerla del serio una Chiesa santa, cattolica e apostolica? Se cominciassimo a vederla sul serio così. Ci accorgeremmo che è sempre stata qui. Non nei papati, nei complotti o chissà che. La Chiesa non sta lì in alto. La Chiesa è qui. Tra noi. In basso. E se la Chiesa ‘muore’ (dicono) è perché attendiamo sempre che qualcuno ci serva un piatto dove mangiare, senza mai preoccuparci di farci noi pane spezzato per l’altro, senza prendere in mano il Vangelo e farne vita. E sentiamo il bisogno di farla a pezzi questa Sposa, ché ci chiede mani sporche e cuori felici.Ci chiede comunione in una società egocentrica, fede in un mondo che pensa di poterne fare a meno. La Chiesa di Dio è quanto di più rivoluzionario sia mai esistito, più controcorrente di quanto sia stato mai pensato. Perché nel sogno di Dio, è l’altro viene prima di me. E se non sentiamo nelle viscere questo messaggio d’amore, se le nostre suole non si consumano camminando, se la nostra luce non si fa lucerna per l’altro, ogni sogno è vano, ogni desiderio è parola che non costruisce ma si disperde. E mentre si chiude a chiave quella porta, ho un unico pensiero nel cuore: ‘Credo la Chiesa una santa cattolica e apostolica’. E so, lo credo, che sui fratelli Cardinali chiusi in quel cenacolo, lo Spirito Santo soffierà così forte da armonizzare i cuori per continuare a scrivere sulla strada dell’uomo il grande Sogno di Dio: la Chiesa. Una santa cattolica e apostolica. @alumera_

Sogni 🗄️✨💨
Se hai dei sogni nel cassetto tirali fuori! Non temere la polvere… Dio con un soffio dalla polvere crea vita! @alumera_

Pensieri | Santa Caterina
Un po’ di tempo fa è ‘apparsa’ nella mia vita Santa Caterina. Non sapevo nulla di lei, se non qualche citazione qui e lí. Ha iniziato ad essere sempre più presente, sempre più vicina.Dovevo conoscerla.Inizio a leggerla, ad ascoltare di lei, fin quando un frate domenicano usa una sua citazione che non avevo mai incontrato prima di allora: «che muoiano spasimati in questa dolce Sposa (la Chiesa)». Ho messo pausa. Riascoltata. E poi segnata nel blocco appunti sulla scrivania.Quelle parole le sentivo mie nelle viscere: morire spasimati nella Chiesa.Ma quale eredità più grande?Quale luce più grande?Quale invito più grande? Quale amore più grande se non ardere d’amore per Cristo e per la Sua Santa Chiesa? “Il Dio eterno, Maestro buono, amore tuo dolce…,”ha ascoltato la tua preghiera.Sei rimasta per noi madre e sorella d’amore ardimentoso. No, “non siamo rimasti orfani” ma “la sua grazia” “ci ha legati insieme nel Vangelo dolce della carità” e noi, ancora oggi viviamo “per morire spasimati in questa dolce Sposa”.Continua ad infiammare i nostri cuori, Caterina, e ad adoperarti lassù perché il Vangelo ci chiami ad “essere ciò che dobbiamo essere per mettere fuoco” a tutto il mondo. Grazie per il tuo amore infuocato, per il tuo cuore impavido e la tua umile ed immensa vita vissuta in Dio.Sulla tua luce noi attraversiamo il ponte della vita, senza porre dimora ma con passo audace.Saremo, nella Chiesa, faville del tuo fuoco, lumiere ardenti della luce del nostro Sposo.Spasimati…vivi…infuocati d’amore! @alumera_ #santacaterina

Sulle suole | A Dio Papa Francesco
Ti porterò non solo nel cuore ma soprattutto sulle suole delle scarpe. Perché anche i miei piedi, come i tuoi, siano Pellegrini di Speranza. Suole che s’impastano con la terra, suole che si trascinano nella fatica, che non arrestano l’andare nemmeno tra fango e l’acqua dell’esistenza. Suole che sono custodi di piedi lavati, baciati e amati. Suole che sono storia. Suole che sono Vangelo vissuto, incarnato, benedetto. Cosa terrò di questi anni accanto a te? mi sono chiesta più volte in questi giorni. Ma la risposta era sempre la stessa e gli occhi dell’anima ricadevano sempre lí. Missione e Chiesa. Missione è Chiesa. E per quanto cercassi immagini e simboli erano le suole delle tue scarpe che mi tornavano nel cuore. Camminando. Andando. Hai riportato l’amore della Chiesa tra la gente, cosicché la gente si riscoprisse Chiesa, amore uno e trino in Dio. Con l’umiltà del pastore, ma la divinità tutta del cuore, senza altezze, né maestosità, ma solo con il più sublime degli amori: Cristo nel mio prossimo. Sei stato suole nel mondo che hanno portato la misericordia di Dio. Questo custodirò di te. Questo porterò con me, annunciando ad ogni creatura quell’Amore che non si può trattenere. Come tu hai fatto io farò, in questa terra digitale, che tu hai visto e ascoltato con occhi paterni. Anche qui hai riconosciuto i figli Suoi (e tuoi) da lontano e sei corso incontro. Ci mancherai! Ma crediamo che non si è arrestata la tua corsa. Si è solo amplificato l’amore, dall’oriente all’occidente…fino al cielo! Tu, da lassú, continua ad illuminare dove mettiamo i piedi, ora che ti portiamo ancora nel mondo sulle suole delle nostre scarpe. A Dio, pastore dal profumo di pecore. A Dio. Grazie per tutta la luce, per tutto l’amore. La tua famiglia tutta, la Chiesa. @alumera_