30Passi per Natale
Era il 2013. Il mondo iniziava troppo presto ad allestire le vetrine per Natale. Si programmavano viaggi, al tg facevano statistiche sui consumi degli italiani. Si pensava ai regali con nervosismo e io mi sono chiesta: ma dove sei tu Gesù in tutto questo? A che posto sei?
Quel mondo non mi apparteneva. Sentivo forte il bisogno di vivere il Natale più autentico possibile, con quanta più gioia potessi contenere per celebrare, ancora una volta, quel Dio che si fa uomo per amore.
Ricordo ancora quella necessità di non distrarmi con le cose del mondo per vivere il lieto annuncio, con fede salda, nel mondo.
Un fuoco. Un battito. Una luce.
“Mettiti in cammino verso Betlemme, sono solo 30 passi. Un passo al giorno per raggiungermi. Senza fretta. Io sarò lì.”
Da allora, ogni 25 Novembre, riprendo quel viaggio. Ogni giorno, fino al 25 dicembre, con delle semplici riflessioni quotidiane, faccio il mio passo verso la mangiatoia, per non perdere di vista la mèta. Con l’anima al cielo e il cuore esultante sulla terra.
Scrivo per me ma condivido con voi questa attesa, questo viaggio che conduce all’amore.
È Gesù che attendo, è Gesù che cerco, è Gesù che conta.
#30passi verso il Natale: preparo la valigia.

👣❤️🔥3° PASSO / TUTTO
Una libbra d’olio profumato, di nardo puro. Due monetine. Cinque pani e due pesci. Un ‘fiat’. Ognuno dona nella misura che può, ognuno ama nella misura che sa. Ma solo ad una condizione si sale dritti al cielo, solo ad una condizione ci è riservata la parte migliore: quando doniamo tutto. E non importa il valore di quello che possiediamo o il suo peso, il suo pregio, è per Chi lo doniamo che lo rende di un valore inestimabile. E così quelle due monetine, proprio come nella casa di Betania, alzano nel tempio un profumo di Amore che inonda tutt’intorno. Quelle misere due monetine sfamano già e sovrabbondano di carità. Due monetine, ‘tutto quello che aveva per vivere’. Come quei pani e quei pesci, un boccone per sopperire la fame. Come una parola sola pronunciata da Maria. Un ‘sì’ che era tutta la vita che aveva. A Dio non bastiamo ‘di più’, Dio ci vuole tutti. Non superflui ma essenziali, con la nostra essenza piena, intera, quella del cuore. Guardo nello zaino sulle spalle in questo viaggio… e non ho molto Dio da donare qui. Ma è a te che vengo piena, A te vengo essenziale, A te vengo con tutto quello che ho per vivere, perché solo Tu rendi il mio essere polvere piena di cielo. Solo Tu, sei il ‘Si’ su cui investire la vita tutta. Solo per Te vale la pena donare ogni fibra dell’anima. Solo Tu dal nostro niente puoi l’impossibile. Solo Tu dai valore ad ogni singolo respiro. Aspettiami ancora, amore mio. Aspettami. Ancora qualche passo. Arrivo… tutta. @alumera_

👣🌟👑2 PASSO / amoRE
È che proprio non la si immaginava così e che forse, ancora oggi, non è che ci piaccia molto. Questa tua regalità intendo. Non è credibile. È che questo ‘Signore delle Altezze’ te lo immagini sempre un po’ possente, potente… grande. Di certo, non un bambino su un trono di paglia. Perché se fossi realmente Re dell’Universo ti basterebbe muovere quello scettro e comandare che sparisca presto il male, la fame, l’odio. Già. Come sarebbe comodo un dio che facesse tutto al posto mio. Un dio possente, potente e grande che dall’alto delle nubi eviti che questo mondo cada a pezzi. Ma… se così realmente fosse, io sarei schiavo, suddito, servo. Non avrei libertà di vivere e ogni giorno sarebbe un abitare una vita che non è mia. Poi Tu… Tu mi hai chiamata amica. Non più serva né suddito. Ma che Re sei, o Dio? Un Re umile, indifeso, piccolo. Sei l’Altezza dell’universo sceso nel gemito di un bambino e donato al mondo dall’urlo su una croce. Paglia e croce si fanno troni della tua regalità. Un abbraccio di madre e un intreccio di spine la tua corona. Mi sembri così possibile Dio. Simile. Uomo. Vicino. Eccoti, negli occhi di chiunque come te, vive nelle bassezze, nella povertà, nella piccolezza. Eccoti in ogni fratello solo e indifeso, maltrattato, spuntato, ferito, abbandonato, affamato. Eccolo, il mio Re. Eccolo l’universo che interamente regni. Il cuore dell’uomo capace di amare. Fa’, mio Signore del cielo e della terra, che sia il mio cuore trono d’amore donato e le mie mani siano il tuo scettro che sul mondo intero ‘comanda’ l’amore. @alumera_