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Pensieri | Anime cantanti

Gesù va via definitivamente. Sale al cielo. Benedice i suoi e va via.

Sarebbe normale pensare che i discepoli si sentano spezzati dentro, persi, squarciati.
“Abbiamo già sofferto troppo vedendoti sepolto sotto terra. Non andare via, resta con noi, ti scongiuriamo!”

Ma a scanso di equivoci, Luca ci lascia scritto con quale sentimento i discepoli hanno salutato il Maestro.
E non solo. Ci lascia scritto – a chiare lettere – qual è il sentimento che deve albergare nel nostro cuore nel tempo dell’attesa.

Gesù chiede ai discepoli di restare in città, finché non siano rivestiti di potenza dall’alto.
Chiede di rimanere e aspettare.

Ma come si sta senza di te Maestro? Come si sta, aspettando il soffio dello Spirito Santo?
Come facciamo senza la tue parole che accolgono, le tue labbra che proclamano, senza i tuoi occhi che scrutano l’anima?
Come si fa a stare senza di te, aspettando di ascoltare ancora la tua voce?

Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Adorare. Camminare con gioia e lodare Dio.

Nell’attesa…si sta con esaultanza, con gioia.

“Popoli tutti, battete le mani! /Acclamate Dio con grida di gioia” (Salmo 46)
Un canto di lode si eleva dall’anima ora che il Signore è asceso.
Un canto di esultanza si elevi ora che a noi è affidato il compito di essere suoi testimoni.
Annunciatori della Parola, ostensori del suo corpo.

Rimaniamo nell’attesa lodando Dio, che la nostalgia di Lui, sia la musica che ci fa essere nel mondo, ANIME CANTANTI DELL’AMORE RISORTO.

(Vangelo del giorno: Lc 24,46-53)

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