Pensieri,  Quaresima

Pensieri | La Via Crucis

Sicuramente tanti di noi, hanno in mente la pratica del rito della Via Crucis, legato alle nostre nonne, o alle anziane del paese.
Lo percepiamo come un rito d’altri tempi, distaccato, triste e lungo.
Lontano da noi. Ma…

Siamo già da un bel po’ lungo il cammino Quaresima, anche se quest’anno è davvero molto più faticoso tra gli strascichi della pandemia e la guerra che sentiamo così vicina. Il grano inizia germogliare, i fioretti iniziano a pesare, stiamo attenti a non mangiare carne il venerdì e ad offrire sostanziosi digiuni. Tutto importante, tutto giusto. Ma in questo viaggio non dimentichiamo per chi camminiamo, con chi camminiamo e – soprattutto – perché  camminiamo.

Siamo chiamati a spogliarci, a rinnovarci, a germogliare, a risorgere ma il rischio è – come nella parabola del Padre Misericordioso (Lc 15, 11-32) –  di vivere questo tempo da servi e non da figli*.

Stiamo offrendo a Gesù la nostra rinuncia o attraverso il dono stiamo camminando con Lui?
Perché non ci chiede olocausti, il Signore, ma misericordia. (Mt 9,13).

A fare della nostra vita un dono d’amore esagerato, noi, possiamo imparare solo da Lui, camminando con Lui, imitandolo… fino alla croce, in attesa della Resurrezione.

Per questo meditare e ripercorrere gli ultimi attimi della sua vita di Gesù, diventa un camminare lungo una via d’amore.

Lungo questa strada che porta al Gòlgota, posso ritrovare me stesso in ogni personaggio, in ogni evento.
La folla ci mostra il pericolo dell’opinione di massa senza discernimento; i farisei, il nostro fanatismo; i soldati, la miseria. Il Cireneo ci insegna a compatire. Il ladro a chiedere pietà. Maria ci insegna a stare davanti al dolore e Gesù… ad amare.

Ecco perché è importante ritagliarsi un po’ di tempo per stare almeno un’ora con lui (Mt 26,40) durante i venerdì di Quaresima. Per riscoprire la nostra relazione con Gesù, riscoprire la nostra stessa intimità, riscoprirci figli, riscoprirci amati da morire fino ad una croce.

Permettetemi allora di dire che la Via Crucis non è un rito da ‘vecchi’ ma un rito da innamorati.

-Alumera

 

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