Pensieri

Pensieri | Punto zero

Se c’è una pagina di Vangelo capace di smontarmi pezzo per pezzo è sicuramente quella di oggi.
“Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,34-35)
C’è un solo comandamento su tutti. C’è un punto zero del cristianesimo. Uno start. Un via. C’è una sola cosa che ci permette di essere riconoscibili come discepoli.
E non sono i libri di teologia e di spiritualità che leggo, né mio affanno nello scoprire tutte le luci soffuse vangelo, non i miei disegni, non la quantità di rosari, né le ore di adorazione.
No. Tutto legittimo. Tutto bellissimo. Tutto utile ma non è questa vita che mi rende visibilmente di Cristo.
Ed ecco che guardo alla mia di vita da discepolo zoppo e sì, Gesù, ancora una volta, tutto da resettare.
Perché è vero, è importante la preghiera, è importante il sapere, è importante la testimonianza.
Ma tutto conseguenza e non principio dell’Amore.
Niente risuona armonioso, nessuna azione, nessuna lode se prima non suona vivo nel cuore il canto dell’amore.
Un canto che nasce, sì in me, ma si fa vivo solo nel momento che incontra l’altro.
Perché io posso provare tutto l’amore che conosco per Cristo, ma se il fine non è il mio prossimo è fuoco che si consuma e finisce.
Perché l’amore solo donato arde e costruisce, solo l’amore condiviso salva.
E noi abbiamo un Maestro che ci dona la misura di questo stesso amore.
Una croce. E non come strumento di sacrificio da offrire a Dio ma come metro di amore donato.
Tutto. Infinito. Totale.
Amanti perché amati.
Discepoli perché chiamati.
Fratelli perché figli nel figlio.
Un corpo solo, un’anima sola in Cristo.
Allora mi posiziono.
Riparto dal via.
Dal punto zero della mia vita da Cristiano.
L’amore.

Illustr. realizzata per @pgocrema

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